Transizione 5.0: un'opportunità strategica per le imprese italiane

La Transizione 5.0 rappresenta una misura chiave del piano industriale italiano, pensata per accelerare la decarbonizzazione, l’efficienza energetica e la trasformazione digitale delle imprese. Con una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro, offre incentivi fiscali significativi, ma per accedervi è fondamentale una conoscenza approfondita della normativa e un supporto tecnico specializzato.
Una misura diversa dal Piano Industria 4.0
A differenza del Piano Industria 4.0, che puntava sulla digitalizzazione e sull’automazione, la Transizione 5.0 si concentra sulla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂. L’obiettivo non è aumentare la capacità produttiva, ma ottimizzare i processi per renderli più efficienti e sostenibili.
Le aziende che intendono beneficiare del credito d’imposta (fino al 45%) devono rispettare criteri precisi, tra cui:
✅ Risparmi energetici misurabili sugli impianti industriali.
✅ Integrazione di fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico.
✅ Monitoraggio e rendicontazione dei consumi prima e dopo l’investimento.
Il ruolo centrale delle ESCo
Le Energy Service Company (ESCo), come Trigenia, svolgono un ruolo fondamentale nel supportare le aziende in questo processo. Le loro competenze coprono diverse fasi:
🔹 Audit energetico e analisi dei consumi
🔹 Definizione e certificazione dei progetti idonei agli incentivi
🔹 Implementazione di strumenti di monitoraggio e reporting energetico
🔹 Accesso ai finanziamenti e ottimizzazione fiscale
Grazie alla loro esperienza, le ESCo garantiscono non solo la conformità ai requisiti del programma, ma anche un ritorno sugli investimenti più rapido grazie a una gestione ottimizzata delle risorse.
Cosa può finanziare il Piano Transizione 5.0
Il credito d’imposta 5.0 è concesso alle imprese se gli investimenti effettuati permettono di ridurre il consumo energetico di almeno 3% sull’intero sito produttivo o 5% per i processi coinvolti. Questi risparmi devono derivare da investimenti in beni materiali e immateriali, come indicato negli allegati A e B della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016.
Tra gli attivi immateriali ammissibili, rientrano:
- Software, sistemi, piattaforme o applicazioni per la gestione degli impianti, che consentono di monitorare i consumi energetici e di ottimizzare l’efficienza energetica tramite la raccolta e l’elaborazione dei dati, anche attraverso sensori IoT (Internet of Things).
- Software di gestione aziendale, se acquistati congiuntamente a soluzioni dedicate all’ottimizzazione energetica.
Oltre a questi investimenti, il credito d’imposta copre anche:
- L’acquisto di nuovi beni strumentali essenziali per l’attività dell’impresa e destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo (esclusa la biomassa), inclusi i sistemi di accumulo dell’energia prodotta.
- Le spese per la formazione del personale sulle competenze necessarie alla transizione dei processi produttivi, fino al 10% dell’investimento in beni strumentali, con un massimo di 300.000€.
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Perché le PMI devono agire subito
I vantaggi della Transizione 5.0 per le PMI sono concreti e immediati:
✅ Riduzione dei costi energetici e miglioramento della redditività.
✅ Accesso semplificato ai finanziamenti per l’ammodernamento degli impianti.
✅ Miglioramento della reputazione aziendale grazie a iniziative concrete di sostenibilità.
✅ Adeguamento agli standard ESG e conformità alle future normative ambientali.
Tuttavia, i tempi stretti per l’attuazione della misura impongono di agire tempestivamente per strutturare i progetti e assicurarsi gli incentivi disponibili.
Un’opportunità da cogliere ora
Con la Transizione 5.0, l’Italia offre alle imprese uno strumento strategico per accelerare la propria trasformazione energetica e digitale. Tuttavia, per sfruttare al meglio questi incentivi è necessaria una strategia integrata, che combini analisi energetica, finanza agevolata e tecnologie digitali.
Le aziende che si muoveranno oggi non solo potranno accedere ai benefici fiscali, ma acquisiranno anche un vantaggio competitivo e una maggiore resilienza per affrontare le sfide future.